La posizione di un ufficio non è solo un puntino sulla mappa: definisce come le persone lavorano, interagiscono e vivono. È l’epicentro delle routine quotidiane, un hub per il networking, per attrarre talenti e per costruire la cultura aziendale.
E la sua posizione all’interno della città? Conta. Eccome se conta. Perché c’è un’enorme differenza tra lavorare in una torre di vetro a due passi dal distretto finanziario e passare le giornate con startupper in felpa in una fabbrica riconvertita a hub creativo. Non prendiamoci in giro: non è la città a dare il tono. È il quartiere. E anche se non c’è una risposta giusta o sbagliata, è fondamentale capire che scegliere dove aprire un ufficio non è solo una decisione immobiliare ma una scelta strategica. Da Milano a Roma, fino a Lisbona, ci sono quartieri che stanno riscrivendo le regole del lavoro. Diamo un’occhiata insieme.

“Milan l'è un gran Milan”
Lavorare a Milano può significare tante cose diverse. Potrebbe voler dire affrontare ogni giorno un percorso a ostacoli fatto di traffico, riunioni a colpi di espresso e pranzi mangiati di corsa sotto i grattacieli di Porta Nuova. Oppure potrebbe approcciare un ritmo più disteso, tra parchi urbani e uffici hi-tech lungo i Navigli. La città è un patchwork di culture del lavoro, definite dai suoi quartieri: Chinatown, per esempio, si sta evolvendo in un melting pot di uffici (oltre che incubatori di ravioli), mentre Lorenteggio si sta scrollando di dosso il passato industriale per abbracciare un nuovo tipo di energia imprenditoriale. Un esempio concreto? La sede di Niterra all’L Building, Lorenteggio Business Center. Un tempo zona industriale, oggi è un hub strategico per aziende in cerca di spazi smart, connessioni solide e infrastrutture flessibili. L’ufficio Niterra è pensato per massimizzare collaborazione e benessere, con ambienti adattabili e soluzioni sostenibili. Una scelta che rispecchia alla perfezione la trasformazione del quartiere: da periferia produttiva a nodo centrale del business contemporaneo.
Roma: quando l’ufficio incontra la Grande Bellezza
Roma è tante cose, ma statica? Neanche provandoci. Certo, lavorare in un palazzo storico con vista sul Colosseo ha il suo fascino (fino a quando non ti blocca un corteo o una troupe cinematografica). Ma oggi il vero fermento è altrove. Quartieri come EUR e Ostiense sono diventati il centro di gravità del business romano, grazie a infrastrutture moderne, spazi di lavoro di nuova generazione e un ecosistema aziendale in piena espansione. Basta guardare l’ufficio di JPMS al 23/31 EUR Center. Uno spazio che incarna pienamente lo spirito dell’EUR: corporate, ma mai noioso. L’ufficio è progettato per offrire la massima efficienza operativa, con layout modulari, infrastrutture digitali avanzate e un design funzionale che lo rendono un esempio da manuale di come un’azienda possa prosperare integrandosi con il proprio quartiere. Per chi ci lavora, il futuro del business è già cominciato (senza rinunciare al caffè in piazza Marconi).
Lisbona: tra start-up, surf e uffici ibridi
Dimenticate l’ufficio tradizionale: a Lisbona si lavora ovunque, da spazi di co-working vista fiume a ex fabbriche rinate come hub creativi. La città è diventata il laboratorio europeo del lavoro flessibile, tra start-up che riscrivono il concetto stesso di “headquarter” e quartieri che fanno del dinamismo una routine quotidiana. Un esempio? La sede di un cliente confidenziale del lusso presso l’Oriente Green Campus. Situato nel Parque das Nações, un quartiere nato dal recupero di un’ex zona industriale, l’ufficio fa parte di un ecosistema in cui business, vita residenziale e spazi verdi convivono in perfetto equilibrio. L’interior design riflette questa visione: ambienti ibridi, materiali sostenibili e layout pensati per stili di lavoro fluidi e moderni. Se il futuro del lavoro è flessibile, qui lo stanno già vivendo da un pezzo.
Quartiere giusto, cultura giusta
Il messaggio è chiaro: le città influenzano la strategia aziendale, certo, ma soprattutto plasmano il modo in cui viviamo il lavoro. Quindi, per tutte le aziende alla ricerca della loro prossima sede, la domanda non può limitarsi a “quanto costa al metro quadro?”. La vera domanda è: dove voglio che le mie persone si presentino ogni giorno? E, altrettanto importante: che tipo di cultura del lavoro voglio costruire? Perché, alla fine, il quartiere giusto non ospita solo un ufficio: plasma le persone che ci lavorano dentro.