Ogni progetto architettonico ha due facce: quella che appare, fatta di forme e materiali, e quella che resta dietro le quinte. Non parliamo di gru e caschetti, ma di quella zona grigia fatta di permessi, incastri logistici, convivenza di squadre di lavoro e gestione degli imprevisti. È il lato invisibile del costruire: quello che non compare nei rendering ma che decide le sorti del progetto.

La burocrazia non è un dettaglio (Ma dai?)
Altro che cemento armato: il vero muro iniziale è fatto di carte bollate, autorizzazioni, normative. Non il pezzo più glamour, certo, ma senza quello il resto non parte. E qui non basta compilare moduli: serve leggere le pieghe del sistema, anticipare le frizioni, usare i vincoli come bussola. In altre parole: il backstage legale è già parte del progetto.
Logistica: il Tetris che nessuno immagina
Un cantiere non è solo costruzione: è una coreografia di materiali, attrezzature e persone. Quando la logistica funziona, nessuno se ne accorge; quando non funziona, tutti se ne ricordano. Il dietro le quinte è un esercizio di sincronia: coordinare fornitori, gestire ingressi, rispettare orari. Un’arte meno tangibile, ma decisiva.
Gli imprevisti non sono imprevisti
In teoria sono ostacoli, in pratica sono la normalità. Ritardi, errori di fornitura, imprevisti strutturali: ogni cantiere li conosce. La differenza la fa la preparazione. Leggere i vincoli in fase di progetto, anticipare le criticità e governarle fino alla consegna è ciò che distingue un approccio meno organizzato da un metodo solido. Noi lo chiamiamo Consult – Design – Delivery ed è efficace perché mette in sequenza ciò che di solito resta scollegato: leggiamo i requisiti reali e le regole del contesto prima di disegnare, progettiamo scelte che semplificano la logistica e riducono gli intoppi, e in consegna coordiniamo tempi, attori e imprevisti come un’unica regia.
Se volete scoprire come Altis tiene insieme il volto visibile e invisibile di ogni progetto, scriveteci a [email protected]